Ascesa Al Monte Ventoso Petrarca Riassunto
Ascesa al Monte Ventoso di Petrarca: riassunto e significato
L'Ascesa al Monte Ventoso è una lettera in latino scritta da Francesco Petrarca nel 1336, ma pubblicata solo nel 1353 all'interno della raccolta delle Familiares. In questa lettera, il poeta narra la sua scalata al Monte Ventoux, in Provenza, insieme al fratello Gherardo, e il suo esame di coscienza sulla propria vita e sul proprio rapporto con Dio. La lettera ha un forte valore allegorico e simbolico, e si ispira alle Confessioni di Sant'Agostino, che Petrarca aveva ricevuto in dono dall'amico Dionigi da Borgo San Sepolcro, a cui la lettera è indirizzata.
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Riassunto della lettera
Petrarca e il fratello Gherardo partono da Malaucena, un villaggio ai piedi del monte, per intraprendere la scalata. Il loro obiettivo è raggiungere la cima del monte, che ha un'altezza di circa 1900 metri. Il poeta spiega che la sua curiosità per il monte è nata dalla lettura di un passo di Tito Livio, che racconta la salita di Filippo V di Macedonia sul monte Emo in Tessaglia. Lungo il cammino, i due incontrano un vecchio pastore, che li avverte della difficoltà e dell'inutilità della loro impresa, ma essi non gli danno ascolto e proseguono.
Durante la salita, Petrarca si rende conto della differenza tra lui e il fratello: mentre Gherardo sceglie la via più ripida e diretta, Petrarca cerca di evitare la fatica e si perde in sentieri più facili ma più lunghi. Il poeta capisce che questa scelta riflette la sua condizione morale: egli è ancora legato ai piaceri terreni e alla vanità, mentre il fratello, che ha abbracciato la vita monastica, è più vicino a Dio e alla salvezza. Petrarca cita un verso di Ovidio per esprimere il suo conflitto interiore tra amore e odio per le cose mondane.
Arrivati finalmente alla cima del monte, i due ammirano il panorama che si offre ai loro occhi: da una parte vedono le Alpi e il Mar Mediterraneo, dall'altra i Pirenei e l'Oceano Atlantico. Petrarca però non si sente soddisfatto della sua impresa: egli si accorge che la sua curiosità era vana e che il vero scopo della vita non è contemplare le cose terrene, ma le cose celesti. Per questo motivo, apre il libro delle Confessioni di Sant'Agostino che aveva portato con sé, e legge casualmente un passo in cui il santo esorta a non amare le cose visibili, ma quelle invisibili. Petrarca si sente colpito da questa coincidenza e interpreta il passo come un monito divino a cambiare la sua vita. Egli decide quindi di dedicarsi alla preghiera e alla meditazione, e di scendere dal monte con un nuovo spirito.
Significato della lettera
L'Ascesa al Monte Ventoso è una lettera che ha un profondo significato spirituale e autobiografico. Petrarca usa la metafora della scalata per rappresentare la sua crisi esistenziale e il suo cammino verso Dio. Il monte simboleggia sia il mondo esteriore che il mondo interiore: salire al monte significa conoscere se stessi e le proprie debolezze, ma anche superare le tentazioni e le distrazioni del mondo per avvicinarsi a Dio. La lettera è anche un omaggio a Sant'Agostino, il modello di Petrarca, che aveva scritto le Confessioni per raccontare la sua conversione al cristianesimo. Petrarca si identifica con il santo e cerca di imitarne la vita e lo stile. La lettera è infine un esempio di umanesimo, il movimento culturale che si sviluppa nel Trecento e che si caratterizza per il rinnovato interesse per la cultura classica, la valorizzazione dell'uomo e della sua dignità, la ricerca della felicità e della virtù.
Fonti:
[L'ascesa al Monte Ventoso di Petrarca: riassunto e morale]
[Petrarca, "Ascesa al Monte Ventoso": riassunto e commento]
[Ascesa al Monte Ventoso, Petrarca - riassunto]